Novità in campo internazionale da ISSVA nella variegata costellazione delle “anomalie vascolari congenite”
Novità in campo internazionale da ISSVA nella variegata costellazione delle “anomalie vascolari congenite”
Si è tenuto pochi giorni fa questa volta a Vancouver (Canada) il biennale workshop internazionale sui tumori vascolari e sulle malformazioni , il XVII della serie, promosso da ISSVA (International Society for the Study of Vascular Anomalies).
Quest’anno il tradizionale congresso sulle anomalie vascolari congenite si è svolto in forma ibrida, in presenza ed in modalità remota, su una piattaforma informatica davvero impeccabile per efficienza e puntualità (fusi orari a prescindere…).
Alcuni numeri :
- 790 i partecipanti di 52 nazioni (italiani pochi)
- 457 i lavori scientifici presentati
- 247 accettati come “poster” da commentare (manifesti con foto, tabelle e sintesi della ricerca)
- 97 accettati come presentazioni orali
Fra questi ultimi è stato accettato (ed apprezzato) la nostra ricerca presentata da una socia Girandola, la dott.ssa Laura Moneghini del San Paolo, in tema di Malformazioni Vascolari Intramuscolari ( come classificarle, come studiarle e quali criteri adottare per curarle al meglio).
Sempre molto interessanti in questi incontri i posters e le sessioni dedicate ai “difficult cases” : spesso una foto di un caso difficile ci è più utile di tanti dibattimenti quando il caso presentato, magari raro, ci fa venire alla memoria un caso simile in cui ci siamo imbattuti, magari molti anni fa, ma che ci è rimasto in memoria (a volte ritornano….).
Ma come possiamo sintetizzare i “messaggi” da portare a casa e che ci accompagneranno per i prossimi due anni (il prossimo workshop si terrà a Madrid nel 2024) ?
Affinamento studi Genetica
In questi anni senza alcun dubbio si è assistito ad un progressivo incremento ed affinamento degli studi di genetica per identificare sempre meglio i geni che mutati nel grembo materno hanno causato il sovvertimento dello sviluppo del sistema circolatorio (vasi linfatici, arteriosi, venosi) in una parte corporea o diffusamente, Spesso queste mutazioni vengono identificate nelle forme cosiddette sindromiche, spesso le più devastanti, le più difficili da curare (per es. mutazione PIK3CA , MAP2K3, KRAS, ecc).
Il passo successivo derivato da questi studi è quello di sperimentare farmaci mirati a contrastare gli effetti di queste mutazioni, ne citiamo alcuni:
- Talidomide (ritirato dal commercio negli anni 60 per i suoi effetti sui feti quando somministrato in donne in gravidanza). Ora riabilitato come modulatore dell’”angiogenesi”.
- Rapamicina (Sirolimus) utilizzata già da qualche anno e accolta come una sorta di “panacea” per molti difetti vascolari
- Alpelisib usato finora nel tumore al seno
- Trametinib usato nella cura dei melanomi
Si tratta come si comprende di farmaci di tipo oncologico, con effetti collaterali non trascurabili ed ovviamente costosissimi.
Che dire ? Alcune immagini di linfangiomi viste al workshop e trattate con questi farmaci ci fanno ricordare i successi in casi analoghi che abbiamo riscontrato e continuiamo a riscontrare in alcuni nostri piccoli pazienti con i rimedi della “low dose medicine” , omeopatici in altre parole.
Quando ci esporremo (Madrid 2024) nello scenario internazionale al cospetto di tanti scienziati con la nostra esperienza personale , limitata ma significativa …non sarà sempre tardi ?
Gianni Vercellio